giovedì 9 gennaio 2014

SOMMARIO

Il noto click del mouse, risuona nelle nostre case ormai da tanti anni.

Non si tratta più di un solo suono udito reiteratamente, ma è un elemento che ormai fa parte della nostra quotidianità, della nostra vita sociale e dei relativi problemi che ne derivano, talvolta raccontati in un saggio letterario o un libro.

La storia e l'evoluzione di questo particolare oggetto, inerenti al suo funzionamento, hanno portato allo sviluppo di diverse tipologie aventi la stessa funzione ma meccanica differente.

Il dispositivo, nel corso della storia, a causa della sua forma ergonomica che può causare fastidio e dolore, ha riscontrato notevole successo nel campo dell'ingegneria biomedica, non solo per prevenire la sindrome del tunnel carpale bensì per aiutare le persone diversamente abili o con problemi fisici che non possono sfruttare correttamente tutte le potenzialità del mouse tradizionale.
In quest'ambito, la tecnologia ha ottenuto notevoli risultati applicabili anche alla sfera virtuale e cinematografica, legate alla fantascienza.

Dal primo mouse della storia infatti, sono subentrati dei dispositivi più innovativi da parte di alcune aziende, che hanno debellato immediatamente i modelli più vecchi seppur rivoluzionari per l'epoca di riferimento.

A tal proposito si è cercato di impiegare i mouse dismessi o componenti non più funzionanti correttamente, mediante alcune attività di riciclo creativo.
Gli oggetti ottenuti sono così particolari ed originali, da esser considerati parte dell'arte contemporanea.



mercoledì 8 gennaio 2014

META MAPPA CONCETTUALE


Mouse inquadrato nell'ottica del " L'uomo artigiano" di R. Sennett

Come Richard Sennett ha più volte saggiamente espresso "la cultura materiale è importante poichè le persone possono apprendere informazioni su di sè attraverso le cose che fabbricano". Se si definisce artigiano colui a cui sta a cuore il lavoro ben fatto per se stesso, nel senso più ampio di lavoratore tecnico, sicuramente Douglas Engelbart (l'inventore del topo più celebre della storia) si potrà definire un artigiano. Come tutti gli artigiani, i quali spendono tanto tempo nelle loro ricerche e nella realizzazione delle loro opere, Engelbart trascorse circa cinque anni a studiare un modo in cui poter progettare un "X-Y indicator position for a display system"  (il mouse) e fu il primo ad ottenerne il brevetto. "Tutte le attività artigianali posseggono il carattere di impersonalità" e il primo mouse non ha nulla che possa rimandare al suo inventore, come un immagine di marca, tipica invece degli artisti la cui prosperità dipende dalla sua capacità di rendere riconoscibili i prodotti. Molto probabilmente Engelbart non lavorava da solo ma avrà avuto i suoi collaboratori o quelli che, riferendoci agli artigiani, potremmo chiamare apprendisti. Ciò lo spinse a non lasciare il suo genio per sé ma a condiverlo, a trasmetterlo, a non fare del suo sapere un sapere tacito come fece invece Antonio Stradivari, un liutaio italiano (lì l'esperienza del lavoro di alta qualità era contenuta nel sapere tacito del maestro, il che comportò che la sua eccellenza non potesse essere trasmessa alle generazioni successive). Successivamente tutte le migliorie apportate ai mouse successivi furono rese pubbliche dalle ditte stesse che li producevano, cercando sempre più di assumere forme consone alle mani e di spingersi sempre oltre il limite precedente raggiunto tecnologicamente parlando. Alcune ditte tuttoggi producono i loro mouse con più accuratezza poichè da "artigiani" sta a cuore il lavoro ben fatto. Ne è un esempio la Apple: tale ditta è disposta "ad aspettare a immettere i suoi prodotti sul mercato finchè non sono meno validi".

sabato 4 gennaio 2014

IRON MAN 3 (Mouse nella FANTASCIENZA)


Locandina
Locandina






















TRAMA:Iron Man 3 vede lo sfacciato ma brillante industriale Tony Stark/Iron Man combattere contro un nemico senza limiti. Quando Stark vedrà il suo mondo personale distrutto per mano del suo nemico, intraprenderà una straziante missione alla ricerca dei responsabili. Si tratterà di un’impresa che metterà a dura prova il suo coraggio in ogni momento. Con le spalle al muro, Stark dovrà sopravvivere senza i dispositivi da lui creati, fidandosi solo del proprio ingegno e istinto per proteggere le persone che ama. Mentre trova tutte le forze per reagire, Stark trova la risposta alla domanda che lo ha sempre segretamente perseguitato: è l’uomo che fa l’armatura o è l’armatura che fa l’uomo?



Nel complesso Iron man 3 è un film di fantascienza ricchissimo di effetti speciali, super combattimenti e super tecnologie. Tra queste c'è il computer personalmente progettato dal protagonista che nel film viene chiamato J.A.R.V.I.S. Questo, oltre ad essere un super computer che viene in contatto diretto con Tony attraverso dialoghi assumendo spesso la funzione di aiutante, ha anche dei super componenti: tra queesti il MOUSE. Il mouse somiglia alla già esistente tecnologia del leap motion ma, a differenza di essa, il mouse di Tony Stark permette grazie il solo uso delle mani di estrarre dallo schermo del pc la schermata e di visualizzarla in ologrammi nella stanza dove si trova, potendo eseguire lo zoom, sfogliare pagine e aprirne altre, il tutto con piccoli e semplici gesti delle dita.

PARTE DEL FILM IN CUI TONY STARK USA IL SUO "MOUSE": 

 
 
 
 
 

venerdì 27 dicembre 2013

TASSONOMIA IN "LA CAFFETTIERA DEL MASOCHISTA"

LA CAFFETTIERA DEL MASOCHISTA


TITOLO ORIGINALE: The Psychology of Everyday Things
AUTORE: Norman A. Donald
EDITORE: Giunti Editore
ANNO PRIMA PUBBLICAZIONE: 1988
NUMERO PAGINE: 320
TRAMA: A chi non à mai capitato di spingere una porta invece di tirarla o di rinunciare a lavarsi le mani perché non riesce ad azionare il rubinetto? E’ frustrante non riuscire a usare gli oggetti di tutti i giorni, quelli che nascono proprio con l’intento di semplificarci la vita. Ancora più seccante è poi riconoscere che forse la colpa è solo della nostra goffagine o sincera repulsione contro tutto ciò che di tecnologico infesta questo mondo. Ma se non fosse così? Se la colpa fosse del cattivo design, di una progettazione debole, di un mercato che esige evoluzione tecnologica a discapito dell’usabilità?
La caffettiera del masochista risponde, o almeno tenta di rispondere, a tutte queste domande. Norman si mette dalla parte degli utenti e li rassicura sostenendo, con argomenti convincenti e tono pacato, che quando qualcosa non funziona come dovrebbe la colpa non è loro. Il colpevole è chi progetta le mostruosità tecnologiche di tutti i giorni senza tener conto dell’utente finale, che a conti fatti è il vero giudice dell’usabilità di un prodotto. Fa di questo libro un’autentica collezione di verità e provocazioni contro tutti quegli oggetti d’uso quotidiano che, nati per semplificarci la vita, di fatto ce la complicano e basta. E’ il paradosso della tecnologia, raccontatoci dagli occhi di un esperto che con cattivo design ed errori di progettazione ha a che fare tutti i giorni.

Dopo averlo letto, guarderete agli oggetti di tutti i giorni con un occhio diverso, più critico, meno tollerante, ma soprattutto più creativo, alla ricerca di soluzioni vincenti che finalmente renderanno più umana l’interazione dell’uomo con tutto ciò che d’inanimato lo circonda.

OGGETTI PRESENTI NEL LIBRO:
A: abiti; aglio; album foto; altoparlante; anello; appunti; apri scatole; autoradio.
B: barattolo; bicchiere; bottiglie di birra; bottoni; branzino; bulloni.
C: calcolatrice tascabile;  cappuccio pennarello; carta di credito; cartella d'archivio; cartuccia; casco; cassetta; cd; cento dollari; cerniera lampo (Zip); cerniere; chiave; chiave auto; cialda; cintura; cipolla; coltello; cono; cronometro.
D: dadi; dischetto laser.
E: enciclopedia.
F: fermagli per carte; ferro da stiro; fetta di pane; filo; flaconi di medicinali; floppy disk; forbici; forchetta; fotografia; frullatore ad immersione; funghi.
G: gelato; gioielli; granaglie; guarnizione.
L: lacci scarpe; lampadina; lette d'amore; libri.
M: macchina per scrivere; maniglia; manopole; manuale d'istruzione; martelletti; matita; matite colorate; medicinali; microfono; misurino; mixer; molla; molletta per capelli; moneta da 1cent; motocicletta Lego; mouse.
O: occhiali; orologio al contrario; orologio da polso analogico a molla; orologio digitale a batteria.
P: pattini da ghiaccio; pedine; pellicola macchina fotografica; penna; penna d'acciaio; penna d'oca; pennarello; pergamena; piccolo quaderno rosso; proiettore per diapositive.
R: radio; radio-sveglia; ricetta di cucina; ricevitore; righello; risme di carta; riviste; rocchetto; romanzo giallo; rondelle; rubrica telefonica.
S: scacchi; scarpe; segna libri; soldi; spillatrice; spola; sterzo; stoffa; strumenti musicali; succo d'arancia; sveglia.
T: tastiera pc (tasti); tazza; tazzina da caffè; teiera; telecamera; telefono; telefono moderno; temporizzatore; torcia elettrica; tosta pane; tritatutto.
U: utensili da cucina.
V: vasellame; ventilatore; video game; videoregistratore; viti.
Z: zuccheriera.

Mouse nella LETTERATURA 3

Durante la lettura de "LA CAFFETTIERA DEL MASOCHISTA-Psicopatologia degli oggetti quotidiani" di Donald A. Norman, mi sono imbattuta nella descrizione delle debolezze dei sistemi computerizzati e la spiegazione e l'evoluzione dei primi computer e anche dei primi mouse. Ho pensato di riportarla qui di seguito:




giovedì 19 dicembre 2013